E hai ottenuto quello che
volevi da questa vita, nonostante tutto?
Sì.
E che cos’è che volevi?
Potermi dire amato, sentirmi
amato sulla terra.


Quando ha scritto questa poesia, Raymond Carver aveva quarantanove anni, era malato di cancro al cervello e ai polmoni e sapeva che sarebbe morto nell’arco di qualche mese. Si è seduto, ha fatto un bilancio della sua vita e quello che ne è uscito sono queste parole. “Ultimo frammento” è pertanto una delle ultime poesie che Carver ha scritto, è stata pubblicata postuma nella sua ultima raccolta e diventata anche suo epitaffio.
Tutte le volte mi colpisce la sensibilità che deve avere avuto un uomo che, giunto alla fine dei suoi giorni, si è guardato indietro e ha scritto questo. Per chi non lo sapesse, Carver non ha avuto una vita facile: ha cambiato molti lavori, quasi tutti umili, ha visto fallire il suo primo matrimonio e ha avuto problemi seri di alcolismo. Insomma, anche lui la sua buona dose di irrequietezza deve essersela portata dentro, come tutti.
Negli ultimi anni, quando finalmente sembrava aver trovato un po’ di tranquillità, sono arrivati anche i problemi di salute. Eppure in questa poesia Raymond sembra essersi messo in pace con se stesso. Finalmente ha capito che tutto quello di cui aveva sempre avuto bisogno per star bene era di sentirsi amato e può dirsi soddisfatto della sua vita perché, alla fine, ha trovato quello che cercava.

“Ultimo frammento” è la mia poesia preferita di Carver e una delle mie preferite in assoluto. Da un punto di vista stilistico amo i componimenti come questo, che prendono un singolo sentimento, un pensiero o un ricordo e ne fanno una poesia compiuta e semplice. Ma non finisce qui, è anche e soprattutto per quello di cui parla che penso abbia un valore. E di che cos’è che parla? Parla del più umano dei bisogni, quello di sentirsi amati. Un bisogno che pervade quasi tutti i nostri comportamenti anche quando non ce ne accorgiamo, soprattutto se consideriamo l’amore in senso ampio includendo anche amicizia, affetto e stima.
Tutti noi facciamo un po’ di fatica a ritenerci soddisfatti delle nostre vite. Molte volte ci sentiamo insoddisfatti o irrequieti senza nemmeno capirne il motivo. Ray ci confessa che per lui la soluzione è stata l’amore. E, senza volerlo ci fa capire che, forse, se tutti ci portiamo dietro una costante irrequietezza è perché abbiamo solo bisogno di sentirci amati. Che, forse, solo la sensazione di essere amati può farci stare veramente bene. Ed io sono d’accordo con lui. Per questo oggi ho deciso di parlarvi del suo “Ultimo frammento”, una poesia d’amore diversa da tutte le altre del suo genere, più forte, più sincera e più umana: perché ci ricorda cos’è importante.


Raccolta di poesie "Orientarsi con le stelle" di Raymond Carver in cui è inclusa la poesia "Ultimo Frammento", pubblicata in Italia dalla casa editrice Minimum Fax.

Se volete leggere “Ultimo frammento” e le altre poesie di Raymond Carver, potete acquistare la sua raccolta qui.Vi ricordo che, acquistando attraverso questo link, voi pagherete la stessa cifra ma a me sarà riconosciuta una piccola percentuale della vostra spesa e starete quindi contribuendo al mio progetto.

Raccolta di saggi "Il mestiere di scrivere" di Raymond Carver, pubblicata in Italia dalla casa editrice Einaudi.

Se volete approfondire la scrittura di Carver, invece, vi consiglio una raccolta di brevi saggi in cui l’autore parla di tecniche di scrittura e della propria poetica: potete trovarla qui.

Se questo articolo ti è piaciuto, potrebbe interessarti anche l’articolo sulla poesia “Oh me! Oh vita!” di Walt Whitman! Lo trovi qui.